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Il commissario regionale dei Verdi Francesco Borrelli replica al direttore dell'AMP Regno di Nettuno Riccardo Maria Strada

Ditgprocida

Ago 14, 2010

 

ESCLUSIVA

Risposta dell’ ex assessore provinciale ai parchi e alle aree protette e commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli al Direttore del Regno di Nettuno Riccardo Maria Strada.

 

Ho letto con attenzione la nota inviata dal Direttore Generale dell’ Area Marina Protetta Regno di Nettuno su di me. Una nota a cui ho difficoltà a rispondere perchè da sempre non amo replicare alle offese personali.
Il Dott. Riccardo Maria Strada mi definisce un ignorante e fa una lezioncina sfoggiando la sua immensa “cultura” e preparazione teorica su come si amministra un ente pubblico. Detto da lui e avendo osservato come ha svolto la sua funzione giudica questo attacco è uno straordinario complimento. Al termine della sua esternazione però sono giunto anche alla conclusione che oltre al Presidente e al Consiglio d’ Amministrazione del Regno di Nettuno è utile mandare urgentemente a casa anche lo stesso Direttore.
 
Ma andiamo per ordine:
– Strada ci tiene a sottolineare che sono ex assessore e quindi dovrei sapere come si amministra la cosa pubblica. E’ vero ed è per questo che dopo oltre due anni dalla nascita ufficiale dell’ Area Marina Protetta che coinvolge le isole di Ischia e Procida fortemente sostenuta, oltre che da alcuni amministratori locali, da noi Verdi ed in particolare dal sottoscritto e dall’ allora Ministro all’ Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio mi sono determinato a chiedere con forza la decapitazione dell’ intero organismo di gestione.
Il motivo principale è la VERGOGNA, la vergogna per aver permesso all’ attuale vertice dell’ Area Marina Protetta di gestire in questo modo un bene dell’ intera collettività. Il Regno di Nettuno era stato concepito per tutelare e difendere il mare e la costa delle isole non per diventare quello che è oggi.
E’ amministrato da un gruppo di persone che , secondo me, nella migliore delle ipotesi per incapacità è riuscito a fare poco o nulla.
Ricordiamo assieme cosa è stato realizzato negli anni da questo organismo. Un regolamento sull’ attracco delle barche che definire iniquo e surreale è poco. L’ inattività pressochè totale sul sistema di ancoraggio tramite boe per proteggere la poseidonia. Per non parlare della mancata realizzazione e sostegno ad un sistema di depurazione degli scarichi delle isole ed in particolare di Ischia che costituiscono il primo motivo di inquinamento del mare corcostante.
Infine vorrei ricordare lo scandalo dei permessi rilasciati negli anni scorsi ad una multinazionale ,sempre dal Direttore dell’ Area Marina Protetta, per consentire l’ allevamento e mattanza di tonni rossi. Una scelta che noi ambientalisti abbiamo combattuto fin dall’ inizio perchè considerata inconcepibile.
Ma torniamo alle risposte puntuali al “sermone” di Strada.
– Per quanto riguarda i compensi che i membri del Consiglio d’ Amministrazione si sono destinati il Direttore ha raggiunto livelli di contorsione dialettica mai visti prima per giustificare l’ ingiustificabile. Partiamo dal suo stipendio. 50 mila euro l’ anno, li troverei giusti anzi per me potrebbe anche guadagnarne di più se avesse raggiunto dei risultati accettabili. Poichè invece, secondo me, la gestione del Regno di Nettuno non è stata neanche vagamente sufficiente quei soldi mi sembrano tantissimi.
Andiamo ai compensi del Presidente e C. d’ A. In questo caso le argomentazioni di Strada sfiorano il fantascientifico. Ammette che ( cito testuale ) “l’Assemblea del consorzio abbia indicato, per l’anno 2008 (e solo per quello) l’ipotetica entità dei compensi del CdA ma è anche vero lo stesso CdA non ha mai avuto intenzione di incassarli”.
In poche parole è vero che c’ è un atto pubblico, mai revocato, in cui è previsto per il Presidente ed i membri del Consiglio d’ Amministrazione un compenso di 90 mila euro all’ anno ( come denunciato dal Sindaco di Ischia ) ma per ora hanno mai preso quei soldi, forse attendono tempi migliori per incassarli.
Ebbene, mi domando, perchè prevedere un compenso se poi non verrà devoluto ai beneficiari?  
Già nel 2008, quando ero assessore, contestai questi “stipendi” assieme al Sindaco di Ischia, li ritenevo e li ritengo ancora oggi esagerati e ingiustificati.
Non mi convincono poi le parole di Strada che ci assicura che il C. d’ A. non ha intenzione di incassarli. Proprio perchè sfoggia conoscenze da maestro della pubblica amministrazione  il Direttore dovrebbe sapere molto bene che un atto amministrativo per essere invalidato va revocato. Ad oggi non mi risulta che ciò sia avvenuto.
– Infine il mancato insediamento della Commissione di Riserva che avrebbe dovuto controllare gli atti viene liquidata da Strada con questa motivazioni “nel 2007 il Ministro Alfonso Pecoraio ( Pecoraro, spero che il cognome non sia stato “storpiato” apposta n.d.r. ) Scanio, di cui l’ex Assessore ha frequentato le stanze, con l’art. 2, comma 339, della legge 24 dicembre 2007 n. 244 ha modificato radicalmente la composizione delle stesse, portando i membri da 12 a 7, quasi tutti di nomina Ministeriale”.
Ebbene premesso che ho frequentato varie stanze di diversi ministeri accompagnadomi anche di persone tipo Strada e pentendomene successivamente amaramente.
Vorrei rammentare al Direttore che proprio Pecoraro Scanio nominò i nuovi membri della Commissione di Riserva che però, stranamente, non è mai entrata in carica perchè congelata subito dopo la nascita del nuovo governo e l’ insediamento del C. d’ A. del Regno di Nettuno.
Tutte coincidenze ovviamente, come i compensi stanziati ma per ora non ancora erogati o i permessi per allevare e trucidare i tonni rossi all’ interno dell’ Area Marina Protetta.
 

Una domanda invece la faccio io a Strada come mai con Delibera N° 5 drl 22 Giugno 2010 il Consiglio di Amministrazione dell’ AMP ha revocato il bando di selezione del Direttore a causa di alcune irregolarità?

Credo che il Regno di Nettuno se dovrà continuare ad esistere debba essere gestito da altre persone che amino l’ ambiente ed il mare in modo disinteressato e appassionato.
 
Francesco Emilio Borrelli

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