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Taxi del mare una opportunità che va rilanciata

DiRedazione Procida

Mar 26, 2022

Procida – Torniamo ad occuparci della mobilità sostenibile, di nuovi mezzi di trasporto dopo quanto visto ieri con le auto elettriche.

Questa volta l’attenzione è focalizzata sui taxi del mare, imbarcazioni che potrebbero trovare uno spunto imprenditoriale importante e limitare l’utilizzo del mezzo su gomma per spostarsi sull’isola. 

 

L’idea è datata e in passato ha trovato numerosi applausi. Oggi a quanto ci risulta sono poche anzi pochissime le imprese che sul territorio offrono un servizio di taxi boat.

Qualcuno dice addirittura una sola. Eppure un progetto simile avrebbe fatto fare un  un passo avanti verso una nuova visione della mobilità sostenibile sul territorio.

Una Procida collegata, almeno nelle sue tre marine, via mare. Il tutto rispettando l’ambiente e quasi ad impatto zero. 

Senza dimenticare che un tour in barca metterebbe in risalto le straordinarie bellezze archeologiche e naturalistiche dell’isola senza doversi fermare nel traffico cittadino. 

A parlare in questi giorni di un rinnovato servizio per la propria comunità è stato il sindaco di Bacoli Della Ragione e a tirarlo fuori è stato  il portavoce del comitato utenti del trasporto pubblico procidano Peppe Giaquinto che dal suo profilo social ha evidenziato: 

«L’ottimo sindaco di Bacoli, Josi della Ragione, tra le tante iniziative introdotte per valorizzare la città che amministra con il coinvolgimento di tutta la popolazione, fa un bando per taxi del mare per offrire un servizio ai propri concittadini ed ai turisti del territorio per muoversi attraverso vari punti del comune senza utilizzo dell’auto e per collegare Bacoli con Napoli, le più rinomate località dell’area flegrea e le isole.

Un Sindaco che guarda lontano e che vede nell’utilizzo delle vie del mare una possibile alternativa alla mobilità ed un concreto volano per lo sviluppo turistico del territorio per i prossimi decenni.

Ma di “taxi del mare” si parla e si effettua in modo soddisfacente ed utile a Ischia, in costiera sorrentina ed amalfitana, nelle stesse città di Napoli e Salerno, per restare in Campania.

Da noi non sento parlare di iniziative simili. Da noi si guarda all’oggi senza guardare al domani. Da noi si guarda ai numeri degli sbarchi senza pensare ad assicurare servizi a chi vi sbarca. Da noi si fanno proclami per la confusione territoriale, il traffico esasperato, l’inquinamento atmosferico ed acustico, ma non si ha la capacità di mettere in piedi un programma serio di mobilità alternativa, come possono essere le vie del mare. 

Eppure, siamo un’isola che il mare la circonda a 360 gradi. Eppure, abbiamo tre Marine con tre porti per permettere connessione ed interscambio. Niente di tutto questo. Il 2022 non conosce alcuna programmazione. Solo ricchi premi e cotillons. 

Eppure, il taxi del mare da noi lo abbiamo scoperto e sperimentato qualche tempo fa grazie all’intuizione dell’amministratore Cap. Pasquale Sabia che con la collaborazione dell’armatore Gennaro Scotto di Ciccariello riuscì a garantirci per qualche anno un servizio che riscosse un buon successo ma che per successiva apatia amministrativa fu abbandonato.

Ebbene, quest’anno 2022 poteva essere l’anno buono per riscoprirlo, riprogrammarlo, efficientarlo.

Oltre alla suggestione di poter garantire percorsi via mare di assoluto fascino, si poteva pensare a collegamenti tra le Marine, siti di attività turistiche e balneari, per alleggerire il traffico veicolare nelle strade dell’isola e si poteva immaginarlo come supporto al trasporto pubblico via terra, sempre più in difficoltà. 

Un servizio che poteva vedere la creazione di qualche posto di lavoro e, allargato ad un utilizzo con motonavi di ridotte dimensioni ma di soddisfacente capienza, poteva contribuire a spostare qualche centinaio di persone tra i tre punti strategici dell’isola a tutte le ore del giorno e, perché no, anche della notte con costi contenuti. Ma questo fa parte delle 10 cose che, al momento, non si sono fatte in questo 2022, anno Domini di Capitale Italiana della Cultura. Delle altre 9 cose non fatte vi parlerò successivamente».

 

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