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TGPROCIDA

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Trasporti marittimi: finalmente il biglietto UNICO TERRA-MARE?

Ditgprocida

Set 18, 2010

di Antonia Mancusi

Dopo un’estate carica di tensioni comincia la campagna d’autunno sulle vie del mare, con una rivoluzione. Silenziosa. Dalla Regione annunciano che entro la prossima primavera anche su aliscafi e traghetti si potrà viaggiare con Unico Campania, il sistema di unificazione tariffaria del trasporto pubblico regionale terrestre che da anni ha semplificato la vita di chi utilizza i mezzi pubblici, con l’allegro slogan “su gomma, su ferro, su fune con un solo biglietto”. In calce ad un comunicato dedicato al provvedimento che azzererà quasi del tutto i costi di trasporto per le forze dell’ordine (“purchè siano in divisa e perciò in servizio”) e che godranno quindi di uno sconto del 90 % – premiando così anche la torrenziale rassegna stampa in tal senso generata dalle richieste di Antonio Piricelli e del Siulp napoletano – l’assessore Vetrella lancia un macigno nel golfo di Napoli, quando alla chetichella e senza fornire troppi particolari dice che anche i residenti e pendolari delle isole del golfo fruiranno del biglietto unico e particolarmente. Boom.

Una rivoluzione che meriterebbe ben altri trionfanti comunicati, una innovazione che da sola varrebbe la rielezione dell’assessore, se non fosse un esterno.

Lo scenario presagito è miele per gli animi esacerbati dei viaggiatori per mare e corona i sogni mostruosamente proibiti di quanti hanno chiesto per anni l’equivalenza terra/mare nei costi del trasporto (uno per tutti, Luciano Venia).

Questo quadretto idilliaco però è un incubo sanguinolento per gli armatori privati.

E allora chi si piglierà l’ingrato compito di comunicare ai lobbysti dell’Acap che per girare Napoli bastano un euro e dieci (e pochissimo di più ad Ischia) mentre i residenti pagano con l’aliscafo per il capoluogo campano quattro volte in più e poco meno di tre volte in più con la nave ?

Immaginatevi la scena: con l’equivalenza dei biglieti EAV Bus / aliscafi-traghetti la mattina folla al botteghino di piazza Trieste a pigliarsi il biglietto super scontato di Vetrella e biglietterie deserte e desolate per le compagnie di navigazione.

Troppo bello per essere vero.

Chi pagherà allora agli armatori le differenze di migliaia di passaggi sotto costo? Un ente regionale che affonda, zavorrato da 13 o più miliardi di euro di debiti, e che costringe i cittadini a pagarsi le medicine ?

Chi busserà alla porta dell’Acap con la lieta novella, qualche solerte funzionario dell’assessorato ai trasporti ? Difficile, visto che da mesi proprio loro svicolano di fronte alle richieste dei lobbysti di vedersi liquidati i contributi per il Metrò e per le corse regionali dei traghetti (in totale diversi milioni di euro messi a bilancio ma non incassati e che oggi gettano altra legittima benzina sul fuoco delle polemiche marittime) e dopo che la crisi ha azzannato pure i loro ricavi.

E volendo pure immaginare che l’Unico terra/mare possa trovare asilo solo a bordo della flotta di Caremar/Corema come si disinnescheranno i prevedibili ammutinamenti dell’Acap ? Nessuno infatti potrà ammansirli di fronte ad una eventuale serrata per illegittima concorrenza a favore della compagnia regionale ad opera della regione stessa.

Sarà per questo che Vetrella ha suonato fanfare col silenziatore ?

In attesa di capire se e come risolverà l’intricato sudoku marittimo ci solletica fargli una domanda: si farà lo sconto del 90 % anche agli esponenti delle forse dell’ordine in borghese seppure in servizio ?

Dalle nostre parti, di solito, sembrano la maggioranza.

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