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CONSIGLIO COMUNALE: LE PAGELLE DI FINE MANDATO

DiRedazione Procida

Ago 19, 2020

Procida – Questo mandato amministrativo è quello che è durato più di tutti, per via del rinvio, di circa tre mesi, delle elezioni, a causa del Covid. Si svolgerà, pare, a giorni, un ultimo consiglio comunale di questa quinquennio (abbondante) e possiamo, quindi, passare ad analizzare e caratterizzare, sempre giocosamente, le performance dei protagonisti della consiliatura uscente. Lo faremo con le nostre PAGELLE FINALI.

Sara ESPOSITO Giangiulio 7 (sette). Buon voto meritato per essere stata sempre presente e fattiva in tutto l’arco dei cinque anni. Presente nel volontariato e attenta al decoro urbano (caduto però nella routine) da subito, ha poi dato il meglio di sé nella gestione dei servizi sociali, settore di cui è esperta. Ma soprattutto è quasi l’unica, di tutta la compagine amministrativa, ad avere rapporti estesi, cordiali e costanti con i cittadini. Un dolce sorriso in una fortezza grigia.

Antonio CARANNANTE 4½ (quattro e mezzo) Preparato e intelligente, l’avvocato non ha però brillato in nessuno dei compiti affidatigli. Stendiamo un velo pietoso sul contenzioso, ma il resto è senza lode. Magari è anche senza infamia, ma se uno si fa carico di problemi come Terra Murata, Vivara e il Mare, una traccia chiara dovrebbe lasciarla. Rimandato… a settembre?

Rossella LAURO 8 (otto) La migliore, in questi anni. Attenta, presente e diligente nel lavoro comunale. Accetta le regole della squadra nonostante il peso della pressione (e forse delle sfuriate) che il Sindaco le consegna. Fa ottima figura fuori di Procida, ed è infatti quella che riesce a portare finanziamenti a casa. Un cane da presa per tecnici e imprese che realizzano lavori pubblici. Una risorsa per l’isola.

Lucia MAMELI 5½ (cinque e mezzo). Meriterebbe ampiamente la sufficienza per il lavoro svolto in difesa dei procidani che, pendolari e non, devono usufruire dei trasporti pubblici. Fa benino tutto ciò che va fatto e anche di più. La pressione locale e qualche incomprensione con la Regione (ma l’interlocutore Cascone si occupava più di Soresa che di trasporti, sembra) le pesano. E le fanno tenere un comportamento troppo oscillante tra proclami rivoluzionari e profili istituzionali. Ondivaga ma efficace.

Titta LUBRANO 3 (tre). È la vera delusione di questa amministrazione. Moltissimo presente (forse confonde il proprio ruolo con quello di un dipendente comunale) e gran lavoratrice, “canna” però le prove più significative. Rimane, ad oltranza, un punto di riferimento di quel CERCHIO TRAGICO che sta avviluppando il Sindaco uscente in una logica di chiusura. Al di là di qualche facile propaganda si disinteressa della valorizzazione dell’ambiente (mancano idee e progetti per una svolta di sviluppo Green del territorio). Dimostra la sua pochezza con la gara sui rifiuti urbani, malamente gestita, con l’aggravante di dare, poi, la responsabilità agli uffici (pur “supportati” ad hoc). Come vice sindaco non pervenuta. Inadeguata.

Nico GRANITO  6+ (sei più). Bravo. Raccoglie la (balorda) tradizione di “quelli di prima” secondo cui l’assessore alla cultura deve materialmente fare l’organizzatore di eventi, ma ha una positiva visione culturale incentrata sulla identità isolana, e lo fa bene. Anche lui si è assicurato la benevolenza di innumerevoli associazioni, molte delle quali saranno (presumibilmente) pronte, se dovessero vincere gli “altri”, a cambiare cavallo. Ma tant’è: è la vita. Opportuno.

Giovanni VILLANI 6 (sei). Preparato e attento ai conti della spesa. Maneggia bene il bilancio comunale e politicamente è disponibile ed aperto. Forse si attarda troppo in polemiche politiche, pur coi conti alla mano. Ma i numeri, si sa, in politica, sono soggetti ad interpretazione e… tutto è discutibile. Insomma la sua preparazione meritava di essere spesa per un ruolo più incisivo e, forse per questo, mostra soffrire un po’ la fatica di amministrare. Professionale.

Antonio INTARTAGLIA 5 (cinque). Grande personaggio della politica locale, svolge con diligenza e con autorevolezza il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale. Scompare però dall’agone politico. Dino non lo valorizza e rimane legato forse solo al V Sindaco, per antico affetto. Distratto.

Dino AMBROSINO 6- (sei meno). Meriterebbe 7 per il lavoro, la dedizione e l’attenzione dedicata al Comune di Procida. E i risultati, in definitiva, non sono stati male. Questo suo (primo?) mandato rimane un tempo di transizione in cui è stata assicurata decorosamente l’ordinaria amministrazione. Ma null’altro. Del “cambiamento” promesso non c’è traccia.  Non era tuttavia, un compito facile, dato il “peso” delle amministrazioni precedenti e data l’inesperienza di molti componenti della squadra. Il Sindaco, per contro, ha però potuto agire da “dominus” incontrastato per questi 5 anni, e quindi non ha attenuanti. Deve ascrivere solo a sé successi e insuccessi dell’amministrazione tutta.  Che sono stati entrambi pochi: ciò che ha dominato, in questi anni è la piattezza più totale. Alcuni cenni di apertura politica, poi, si sono rivelati fasulli e anche lui si è sentito più sicuro nell’abbraccio (mortale?) del suo CERCHIO TRAGICO. Ha perso pezzi e non ha sviluppato alleanze. Il Covid lo ha fatto credere onnipotente e si è rinchiuso nella Torre: che sembra, allo stato, tutt’altro che inespugnabile! Ripetente?

Menico SCALA 6- (sei meno) Non sempre il caposquadra dei demolitori torna utile per ricostruire un palazzo. E lui è stato utile nella fase di demolizione di ogni iniziativa della amministrazione. In questo senso ha svolto bene il ruolo di capogruppo dell’opposizione. Ma quando si è trattato di costruire una nuova avventura politica si è, consapevolmente, fatto da parte ed ha lasciato spazio alla capacità e all’esperienza di Luigi MURO. Non è riuscito, però, nemmeno negli ultimi giorni, a cambiare passo e diventare propositivo. Punta a fare il v Sindaco, nel caso di vittoria di Muro. Ce la farà? Costante.

Maria CAPODANNO 8 (otto) Esperienza e saggezza politica sempre al servizio della collettività. È la decana dei consiglieri comunali e ha combattuto battaglie di ogni tipo. Ancora oggi si sente il peso della sua autorevolezza. Che rivendica, giustamente, con orgoglio. Senza di lei il consiglio comunale perderà qualcosa. Ma siamo sicuri che voglia passare il testimone ad improbabili ed improvvisate figure? Monumento.

Lella AIELLO 5 (cinque) invece lei non sembra pensarci minimamente a passare il testimone, nonostante pantomime familiari passate e recenti. Tradizione familiare di grande servizio alle istituzioni e sempre disponibile per risolvere i problemi dei cittadini. Non aspettiamoci però, da queste parti, un colpo d’ala o una visione più ampia. Utile.

Carmen MURO nc (non classificata) Il nome, Carmen, dice poco. Il cognome…TUTTO!

Elio DE CANDIA 6 (sei) Non è stato molto presente in questa consiliatura, forse ancora scottato della (inutile) sconfitta alle precedenti elezioni. Quel coraggio che egli ebbe allora, servirebbe adesso. Ma, proprio adesso quando molti procidani invocano una terza lista, non sembra avere più benzina. Rimane una grande risorsa politica per l’isola, ma dovrebbe scegliere meglio i tempi. Tattico.

Gruppo consiliare Insieme in Movimento: Barti SCOTTO DI PERTA; Carlo MASSA e Gianni SCOTTO DI CARLO si sono distinti per essere, per qualche tempo, una voce critica nella maggioranza. Ma poi, alla fine… Carlo MASSA si candiderà contro e presumibilmente sarà appoggiato (sicuramente da Barti). Insomma un bel casino.  Sono la dimostrazione che Dino Ambrosino poco tollera voci plurali. Ma anche loro non sono riusciti ad essere veramente gruppo, e, soprattutto, non sono riusciti a produrre proposte politiche autonome. SENZA VOTO.

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