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PROCIDA NO MORE PLASTIC BAGS

DiRedazione Procida

Ott 19, 2020

Il progetto, è stato portato avanti già a Roma, Napoli, Verona, Favignana, Marettimo, Anacapri e Ischia

Oltre un miliardo di sacchetti di plastica monouso continuano ad essere consegnati ogni giorno accumulandosi poi ad un ritmo allarmante anche nel mare, è stato stimato come oggi l’80% dei rifiuti che si accumula sulla terra, sulle coste, nell’oceano e sui fondali marini è rappresentato dalla plastica.

Dal 2009 OCEANUS ha raccolto l’invito dell’Unione Europea ai suoi Stati membri di bandire le buste di plastica, attraverso la Campagna internazionale di sensibilizzazione ambientale “No More Plastic Bags” OCEANUS regala borse in tela per uno shopping consapevole.

Preferire una borsa in cotone alle micidiali buste di plastica è il primo passo, la prima scelta consapevole, un simbolo, che manifesta un’attenzione all’acquisto verso prodotti poco confezionati e a km 0; ridurre il consumo di carne; acquistare pesce locale seguendo la stagionalità, quando possibile, nei punti di prima vendita sul territorio gestiti direttamente dai pescatori.

A rafforzare il messaggio, lì dove i nostri soci sono maggiormente attivi o semplicemente le amministrazioni si mostrano accoglienti, organizziamo una vera e propria distribuzione gratuita di shopper in cotone ai cittadini.

PROCIDA

Procida, si candida a diventare la prima isola d’Italia plastic bags–free.

Come Lo ha stabilito la nuova amministrazione guidata da Raimondo Ambrosino con uno dei primi atti dopo il nuovo insediamento della scorsa tornata elettorale. Con la delibera di Giunta n. 133/2020 il Comune di Procida (Napoli), infatti, sottoscrive il progetto “No more plastic bags” (patrocinato dal Ministero dell’Ambiente) portato avanti da “Oceanus”, una Ong che dal 2009 è impegnata in una campagna volta a arginare l’uso di sacchetti di plastica a favore di soluzioni ecosostenibili e con minor impatto sull’ambiente. Fabio Siniscalchi, coordinatore di Oceanus, sottolinea come è preferibile una borsa in cotone alle micidiali buste di plastica, questa scelta fatta dai consumatori rappresenterà il primo passo simbolico per una manifesta attenzione all’acquisto verso prodotti poco confezionati e a chilometro zero.

I passi successivi saranno ridurre il consumo di carne, e acquistare pesce locale seguendo la stagionalità nei punti di prima vendita sul territorio gestiti direttamente dai pescatori.

Si tratta di piccole azioni che in realtà sanciranno un radicale cambiamento nei nostri stili di vita, portandoci a consapevolezze diverse. Quello procidano, per Oceanus, sarà un laboratorio a cielo aperto per studiare un modello virtuoso che possa essere esportato anche in altre città e su aree più vaste, sfruttando la sinergia con le amministrazioni locali che mostrano particolare sensibilità verso le tematiche ambientali e mettendo in campo iniziative concrete che possano lasciare il segno.

Non si tratta però della prima esperienza in assoluto del genere per l’Ong “Oceanus” che opera nelle acque di tutto il mondo. Il progetto nato undici anni fa, è stato portato avanti già a Roma, Napoli, Verona, Favignana, Marettimo, Anacapri e Ischia – dove proprio in questi giorni la Ong si prepara a distribuire le prime 1000 shopper ecosostenibili. Ma su Procida “Oceanus” conta molto, sarà la prima isola a plastica zero per questo a breve (Covid permettendo) l’Amministrazione a guida Ambrosino e l’Ong firmeranno una lettera d’intenti dove definiranno la timeline per raggiungere i traguardi prefissati.

“C’è un mucchio di gente, che, appena nasce, si prende paura, e rimane sempre con la paura di tutte le cose!”, scriveva Elsa Morante, “beh, ora che sappiamo bene di cosa dobbiamo veramente aver paura, impariamo a cambiare le nostre abitudini di vita, un Mondo meno inquinato è l’unica cosa di cui non dovremo mai aver paura.

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