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I due gatti randagi Zenzero e Zafferano: da Procida a Milano

Ditgprocida

Dic 19, 2011
MILANO – Zenzero fa gli agguati, si rotola con il gemello Zafferano, prende al volo il giochino che dondola per aria appeso ad una lunga corda, gira per casa. Convive con altri sei mici. Ma a differenza degli altri è completamente cieco. Come il gemello, che ha un occhio solo, sconta un raffreddore non curato. Li hanno trovati dei volontari all’Isola di Procida l’estate scorsa. Con un tam tam i due micetti rosso tigrati sono arrivati fino a Roma dove sono stati ricoverati in un asilo per animali, assistiti e curati.

LA NUOVA CASA – Finché s’è trovata una nuova casa, alle porte di Milano. Barbara Ambreck, farmacista e consulente aziendale, è volontaria e conosceva bene la storia del gattino cieco: «Quando ho saputo che con lui sarebbe arrivato anche il gemello ho avuto qualche perplessità. Con me vivono già altri gatti. Avrei dovuto offrire una ospitalità temporanea, invece non li ho più lasciati». Ulisse, gattone di sette anni il cui gioco preferito è fare gli agguati all’acqua che cola dal rubinetto della cucina, l’anziano Gastone (14 anni) e Mickey hanno accolto senza problemi il micio cieco. E dopo i gemelli Zenzero e Zafferano sono arrivati altri due gattini disabili: Lippa e Hope investite da un’auto e abbandonate al ciglio della strada.

L’ ADOZIONE – Barbara, che oggi si occupa di adozione per l’associazione Noi Animali onlus (www.noianimali.com), nel libriccino (http://it.paperblog.com/un-atto-d-amore-il-libro-parte-1-733461/) che le volontarie navigatrici hanno scritto a più mani (Un atto d’amore) racconta: «Ho imparato che un gatto cieco “ci vede”: lo vedo correre per casa, arrampicarsi sul tiragraffi, salire e scendere le scale come un fulmine, giocare con palline e topolini».

SENZA PRECONCETTI – Laura Borromeo, comportamentalista (www.lauraborromeo.it), spiega: «I gatti hanno un apparato sensoriale più sviluppato del nostro e un gatto cieco lo utilizza al meglio per muoversi senza problemi nel territorio che impara a conoscere in brevissimo tempo. Le vibrisse gli danno la possibilità di misurare la distanza che c’è tra il suo corpo e un oggetto o un muro perché l’aria mossa dal gatto che rimbalza sull’ostacolo viene analizzata dalle vibrisse che danno la perfetta distanza alla quale si trova il gatto. Hanno anche la capacità di farsi le mappe mentali del territorio e perciò sanno orientarsi perfettamente». E, poi «nessuno ha detto ai gatti ciechi che hanno un handicap e perciò loro non hanno preconcetti e sono convinti di poter vivere una vita completamente normale cosa che fanno con grande energia e entusiasmo. Infatti tutti i gatti ciechi sono vivaci, allegri e pieni di curiosità . Una vera lezione di vita per noi!».

corriere della sera

1 commento su “I due gatti randagi Zenzero e Zafferano: da Procida a Milano”
  1. Ecco, queste le notizie che mi rincuorano con l’esistenza. L’amore e la dedizione verso gli animali, specialmente quelli vigliaccamente torturati, sono le speranze che una parte di noi umani è ancora umana,.Ovviamente nei sentimenti.

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