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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

Limoni e Portoni: dal “Catino” alla “Starza”

Ditgprocida

Giu 22, 2011

Redazione | “il primo week and di estate si apre a Procida all’insegna della storia, della gastronomia, della tradizione e dei prodotti tipici locali”. Questo è l’intendimento di Fabrizio Borgogna  assessore al Turismo ed all’agricoltura che ha organizzato l’evento “con la collaborazione di tanti volontarie e tanti volontari e con le indispensabili sinergie di alcuni associazioni ed enti no profit dell’isola”. “E con la collaborazione , preziosa e fondamentale, dei proprietari dei palazzi e dei giardini messi a disposizione del percorso “ come tiene a sottolineare lo “storico” direttore culturale dell’evento ProcidaPortoniAperti, Sebastiano Cultrera: “questo evento è la vera dimostrazione come sia assolutamente falso che i procidani non vogliono aprirsi al turismo: infatti, in giornate come queste essi mettano a disposizione i propri palazzi e i propri spazi privati ai visitatori , e conferiscono, come sempre , passione e dedizione al culto innato della ospitalità”

Il limone è il simbolo della agricoltura di qualità dell’isola di Procida. la specie autoctona , infatti, viene catalogata scientificamente come “cultivar” specifica, cioè, dal punto di vista naturalistico, come unica e a se stante. IL Comune di Procida ha tutelato il prodotto con il marchio di qualità LIMONE di Procida De.Co. (Denominazione Comunale) che sarà esposto, direttamente dai contadini, in grande quantità insieme ad altri prodotti coltivati sul territorio. Un piccolo mercato contadino per promuovere la filiera corta e l’alimentazione a Km zero.

La storia agricola dell’isola di Procida è sempre andata, tuttavia, di pari passo con la grande storia e tradizione marinara. Pare che anche il Limone non faccia eccezione , tanto è vero che l’introduzione della coltivazione del limone nell’isola di Procida sarebbe avvenuta proprio per le esigenze dei marittimi isolani , che abbisognavano della vitamina C , ampiamente presente nell’agrume isolano, per combattere la piaga di una malattia dell’epoca: lo Scorbuto. Il connubio  quindi, tra la tradizione marinare (di cui i Palazzi e i Portoni signorili sono traccia) e la coltivazione del limone è cementato dalla storia e dai costumi dell’isola. Il percorso si articolerà nella zona dei limoneti dell’isola, intorno alla contrada della Madonna della Libera , e comprenderà sei o sette location di microeventi.

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