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L’editoriale di Gino Finelli: «Un’ estate da dimenticare: degrado – disordine- assenza di regole»

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Ago 27, 2018

Gino Finelli – Un nuovo comandante dei Vigili urbani venuto da fuori, una nuova possibilità che si apre all’orizzonte per mettere ordine, finalmente, in un disordine di idee e di fatti.

Un’ estate da dimenticare quella del 2018, caratterizzata dal più elevato livello di disordine e di assenza di regole che ricordi, una assoluta anarchia sia nella gestione della cosa pubblica, sia negli atteggiamenti dei cittadini e degli ospiti, che si sono sentiti liberi di fare qualsiasi infrazione alle regole più elementari del vivere civile, violando spessissimo quel minimo di educazione civica che è alla base del senso comune del vivere di una collettività.

Ed ecco spazi pubblici occupati in modo disordinato e invasivo da parte degli esercizi commerciali, finanche nei luoghi simbolo dell’Isola; divieto di circolazione quasi inesistente con ampio incremento delle permissività; biciclette in totale sfregio al codice stradale, in senso contrario, con più persone a bordo e spesso con bambini senza neanche il casco; side car improvvisati e assolutamente fuori legge; ciclomotori in circolazione a qualsiasi ora, anche in divieto, con scarichi non in regola e fortemente rumorosi; mezzi di trasporto pesanti non in linea con la viabilità; soste in doppia e terza fila con intralcio alla circolazione, già ampiamente penalizzata dall’eccessivo numero di veicoli in strade non idonee; ed infine autobus vecchi che scaricano veleni nelle piccole strade. Tutto ciò in assenza di marciapiedi con la conseguente impossibilità di poter camminare senza incorrere in pericoli.

Un disordine aggravato dalla assoluta carenza di controlli. Ricordo che molti anni fa, qualcuno insegnò alla popolazione Procidana l’uso del casco, che bisognava rispettare i sensi unici, i divieti e quant’altro deliberato da ordinanze sindacali, che velocità e soste selvagge erano impossibili ecc. ecc., oltre naturalmente quel rispetto elementare delle regole di una collettività. Questo qualcuno poi andò via, si disse che era stato fatto di tutto per allontanarlo. Erano regole di comune senso civico troppo rigide per la popolazione e difficilmente rispettabili. Sta di fatto che da allora quel senso di impunità e di degrado è andato via via accentuandosi fino al disastro di oggi dove, il mancato controllo, unito alla maleducazione e alla incuria del cittadino e dell’ospite, ha reso invivibile un territorio ricco di fascino e bello nella sua conformazione urbanistica.

Se poi a tutto ciò si aggiunge lo spettacolo delle spiagge, in particolare di Ciraccio ed in ultimo della Chiaia, con una frana inaspettata e non prevista, anche perché i lavori di consolidamento erano stati effettuati non da molti anni, il bilancio è catastrofico

E non è questa o quell’amministrazione responsabile unica di quanto accaduto perché il fenomeno di degrado è cresciuto lentamente sempre più in modo esponenziale qualsiasi sia stato il sindaco di turno.

E’ un fenomeno di responsabilità collettiva che va risolto solo chiamando in causa l’intera cittadinanza e, se occorre, anche utilizzando provvedimenti drastici e impopolari.

Non si può e non si deve più assistere alla crescita esponenziale del nostro degrado, bisogna che si affronti il problema sensibilizzando i cittadini, imponendo regole per tutti e soprattutto facendole rispettare.

Luoghi storici di infinito fascino e bellezza non possono e non devono essere violati, ma protetti anche da coloro che da essi traggono ampi profitti. Non si può e non si deve più assistere alla violenza esercitata sulle nostre piccole strade da fiumane di veicoli che invadono e inquinano il nostro territorio. Non si può e non si deve più tollerare quel sistematico abuso del territorio e violenza sull’ambiente che si è perpetrato in questi ultimi anni.

Per queste ragioni mi auguro e, voglio sperare, che il nuovo comandante, con gli ampi poteri e deleghe che la legge gli attribuisce, voglia mettere mano a tutto questo e, almeno, iniziare a ridare quel senso di presenza dello stato e delle istituzioni che nella nostra isola è al momento totalmente assente.

Un vecchio proverbio recita: il buon giorno si vede dal mattino. Attendiamo

 

3 commenti su “L’editoriale di Gino Finelli: «Un’ estate da dimenticare: degrado – disordine- assenza di regole»”
  1. Message

    Questa è stata l’estate di tutti a parlare e nessuno a lavorare .Consigliere di minoranza che diventano la longa manus di aspiranti politici che da un ventennio pensano che questo sia il loro momento. Li hanno mandati allo sbaraglio, li hanno relegati a fotografi e basta senza consigli. Ex di un po di tutto, che in buona compagnia di qualche tecnico oramai in pensione, dicono sciocchezze dimenticando che i locali li considerano dei ” villeggianti” da sopportare per brevi periodi

  2. dimentichiamo sempre che ogni amministrazione è supportata dai voti che, i cittadini esprimono in ” totale “(si spera)libertà !
    Oppure ci sbagliamo…oppure questa libertà è solo voto di scambio … ai posteri l’ardua sentenza !!

  3. Message mi assale un grande dubbio: gli eletti sono tali in quanto rappresentanti degli elettori e quindi agiscono come la maggioranza dei cittadini vuole che si faccia………mala tempora currunt!

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