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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

Un estate di crisi tra l’impetuosità dei numeri, l’incompetenza e l’approssimazione

Ditgprocida

Ago 31, 2012

Redazione | Ora che anche l’ultimo weekend ci sta per salutare, numeri alla mano possimo delineare un resoconto di questa estate del 2012. Se da un lato la crisi economica nazionale, europea e mondiale non da possibilità di appelli, il fattore contingente che avrebbe potuto farci reggere e non precipitare così tanto in basso nei numeri, doveva e poteva essere la stessa isola.

Mancanza di idee, eventi folckloristici scollegati dalla realtà, visione di una politica territoriale che è rimasta un miraggio e  programmazione turistica completamete assente,  non hanno permesso – a differenze della altre due isole del golfo  – di poter attenuare i morsi della crisi. I numeri della capitaneria  parlano di -21% di persone che sono sbarcate, a luglio ed agosto una buona parte delle case ( quelle che si fittano )  sono rimaste sfitte. A fronte anche del dato che ha visto soltanto un cittadino su tre che si è potuto permettere un viaggio, come constatato opportunamente dalla Federconsumatori e dall’Adusbef.  I ristoranti e le attività legate alla ristorazione hanno registrato dati come non si vedevano da decenni.   La maggioranza dei risoratori ha deciso  –  anche durante il ferragosto  -di rimanere chiusi per l’ora di pranzo. La sera non è andata meglio: quello che fino a 4 o 5 estati fa era il primo e il secondo giro di tavoli quest’ anno è stato solo un tenero ricordo.  Anche presso gli stabilimenti balneari le sdraio sono rimaste  abbandonate sotto gli ombrelloni colorati. Le cabine  che un tempo bisognava prenotare segnandosi in lunghe liste d’attesa, sono state vuote. Abbiamo provato a simulare prenotazioni al risortante, negli alberghi e ci è stato risspoto che era tutto disponbile. Qualsiasi data, qualsiasi richiesta al ribasso che avessimo chiesto. A nostra memoria non c’è mai stato un crollo così generalizzato e drastico. Il turismo sprofonda e quello che ne viene fuori è un’immagine sbiadita rispetto a quella che i ricordi custodiscono

L’estate è passata  e la voglia di vacanze è rimasta. Quella settembrina per eccellenza.  Con i soldi che non ci sono per molte  famiglie resta poco da fare come è già capitato. Zaino in spalla, un panino in borsa, pochi soldi a disposizione ed ecco le nostre spiagge  mordi e fuggi. Erano ormai anni che non si vedevano queste scene: famiglie intere provenienti dai paesi dell’entroterra partenopeo  con ombrelloni e sdraio al seguito e, perché no, anche con contenitori pieni di insalate di riso, lasagne e quant’altro preparato a casa.

Un modello turistico inadeguato già in atto da tempo e che si è tentato di riproporre, raffazzonando idee già morte e sepolte. Un modello di intrattenimento e offerta che ha avuto grande successo in molte località turistiche negli anni passati ma che è già in crisi.  Il prezzo e la standardizzazione del prodotto/offerta  ci fanno perdere appeal rispetto ad altre località  che sanno competere meglio di noi. Un modello che ripercorre purtroppo un  prodotto vecchio  e quindi non  più adeguato.

L’autunno è alle porte e anche di questa estate resterà ben poco, come purtroppo avviene da anni. La destagionalizzazione che doveva essere un fiore all’occhiello del turismo isolano è rimasta lettera morta. Dopo il tentativo della sagra del Mare del 2010 di settembre si poteva e si doveva inziare a pensare ad anticpare la crisi per mantere almeno il passo con le altre località turistiche. Così non è stato costretti come siamo in una morsa di incomptenza e approssimazione dilagante.

Puntare sull’inestimabile patrimonio storico e naturalistico della nostra isola ( terra murata, Vivara, Portualità, Mare ) , valorizzandolo ed avviando misure di rilancio e qualificazione dell’offerta turistica, potrebbe essere un importante traino per la ripresa economica dell’intera isola.  Per questo motivo abbiamo bisogno di  un piano strategico emergenziale in grado di dare risposte certe in tempi immediati. Un piano concreto, senza lungaggini procedurali e burocratiche, senza opere da progettare e appaltare , da eseguire e collaudare. Un piano che prevede l’utilizzo delle risorse finanziarie più accessibili e che possano da subito essere  utilizzate.

7 commenti su “Un estate di crisi tra l’impetuosità dei numeri, l’incompetenza e l’approssimazione”
  1. TUTTA SACROSANTA VERITA’ MA CAPEZZUTO QUANDO LO NOMINAUN VERO ASSESSORE AL TURISMO?

    SIG. SINDACO SE LEGGE E MI HANNO DETTO CHE LEGGE IL SITO SI FACCIA CORAGGIO E NOMINI UN NUOVO DELEGATO.

    PEGGIO DEI SUOI PREDECESSORI NON POTRA’ FARE

    maria

  2. Come al solito tutti aspettano che le cose cadano dal cielo, cari signori lo Stato assistenzialisti per fortuna é finito, chi fa commercio deve investire del proprio, rischiare di saccoccia sua. Quanti commercianti hanno proposto qualche cosa a questa Amministrazione, quanti sono disposti ad investire per il loro paese e per un probabile ma non sicuro ritorno pubblicitario e forse economico esterno; NESSUNO! Tutti vogliono soldi pubblici, statali, europei, mettetevelo in testa questa “zizzinella” è finita. Se il comune è al fallimento cosa credete che assessori e sindaco mettano i soldi di tasca loro? A Procida ancora si fittano senza alcun contratto case fatiscenti con arredamento di fortuna direi pietoso a prezzi da ville in costa smeralda, alberghi e residence che offrono giusto i servizi essenziali, strutture balneari fatiscenti che da anni non vedono nemmeno un filo di pittura ed è così che si vuole fare turismo a Procida? Non ci paragoniamo nemmeno lontanamente a Ischia e addirittura Capri la il turismo lo fanno gli imprenditori che investono e poi pretendono giustamente dalla politica almeno una copertura di immagine, invece a Procida si vogliono i soldi gratis, metterli in tasca e poi a fine stagione quando il gruzzoletto é al sicuro si comincia con le solite lamentele di crisi e di mala politica.
    Imparate a fare gli imprenditori e poi criticate i politici.

  3. Per un omune ome il nostro l’Assessorato al Turismo dovrebbe essere il più importante, vista la crisi economica nazionale e visto che il ritorno alla navigazione non risolleva completamente il PIL isolano. Occorre mettersi al lavoro fin da adesso per programmare l’annualità 2013 coinvolgendo tutte le categorie produttive. Preparare un calendario eventi, promuovere il marchio procida, mettere a punto le altre strutture per affrontare il traffico, la pulizia, il verde. MA SOPRATTUTTO bisogna dare le risorse e gli strumenti per affrontare le problematiche, chiedere finanziamenti. Tutti intorno ad un tavolo per collaborare e lavorare, AMMINISTRATORI eletti e non….

  4. Si, diciamo anche tutti quelli che hanno fittato per 120€ a notte a nero!!!un appartamento…e non dite che non si e’ guadagnato…..
    Maria

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